Buongiorno caro amico. In questo articolo vorrei usare la situazione attuale per parlarti di una strategia molto diffusa… La paura, una delle leve più forti da usare nel marketing.
Parlerò del Coronavirus visto che la confusione regna sovrana e io da “virologo con esperienza trentennale” posso aiutarti… 🤪
Ovviamente sto scherzando! Di virus non ne capisco una beata mazza, ma ho ascoltato bene diverse fonti e alla fine ho capito che è un’ influenza, certo con un effetto più virulento, ma che come tutte le influenze si può curare e sicuramente terminerà con l’arrivo della bella stagione.
Chi ovviamente può e deve preoccuparsi sono le persone anziane e quelle con problematiche varie o con un sistema immunitario debole… per tutti gli altri serve solo un po’ di attenzione.
Ma allora…perché stiamo assistendo a scene apocalittiche da fine del mondo?
Gente che si accalca nei supermercati svaligiandoli, persone che all’interno del supermercato stesso “si servono” dal carrello dello svaligiatore (sì, capita anche questo!), mascherine, amuchina e disinfettanti vari esauriti, gente in preda al panico come se non potessimo più uscire di casa o peggio…
A tal proposito, mi vengono in mente (ma non credo di essere il solo) film tipo “Io sono Leggenda” o “World War Z” dove tutta l’umanità è a rischio estinzione!
I blocchi che le varie regioni hanno istituito con l’obiettivo di contenere il virus, da quello che si è potuto capire, non sono per scongiurare il rischio morte, bensì sono dettate dal semplice buon senso.
Ora immagina… se tanti si ammalano contemporaneamente il rischio è quello di far collassare i nostri ospedali, che si troverebbero nella condizione di non riuscire a seguire tutti (per ovvi motivi di personale e posti letto disponibili), provocando grosse problematiche e disagi… come è successo e sta succedendo in Cina.
perchè la gente si comporta in questo modo, se alla fine si tratta di una semplice forma influenzale? 🤔
Il problema principale è stata la comunicazione.
O meglio…il come è stata fatta.
La comunicazione di questo periodo, a partire da TV e giornali (per proseguire poi sul web) ha toccato tutti sfruttando la paura, una delle leve più potenti che spesso vengono usate nel marketing per agitare un potenziale cliente e spingerlo ad agire (ed evitare che rimandi).
Nel caso del coronavirus, la comunicazione ha scatenato un panico generalizzato. La paura diffusa ha portato le persone a compiere tutta una serie di azioni (es. l’assalto ai supermercati!) con la convinzione che siano necessarie per far fronte al problema.
Alla mente ci sono affiorate le immagini e le parole della situazione in Cina… si è quindi pensato che non si potesse più uscire di casa.
Problemi, problemi, problemi…e la paura ha fatto scattare la corsa all’approvvigionamento, alle mascherine, all’ultimo flacone di Amuchina e a comportamenti anti-catastrofe.
Come detto prima, queste “tecniche” vengono utilizzate all’interno delle strategie di marketing… Fare leva sulla paura o aumentare la percezione di paura spesso si rivela molto utile per convincere gli utenti all’acquisto.
Per capire meglio questo concetto ti mostro due immagini:
Ora risponditi da solo… quale di queste due immagini ti suscita la necessità di avere un antifurto?
…. chiaramente quella che ci suscita l’emozione della paura che qualcuno entri in casa e ci faccia un danno, ci rubi cose a noi care o che ancora peggio, ci possa fare del male fisico!
Conclusioni
Se vuoi spingere il tuo cliente all’acquisto del tuo prodotto o servizio è sempre bene cercare di utilizzare nella propria strategia comunicativa le principali leve in grado di stimolare una reazione e spingerlo a compiere l’azione che vuoi.
La paura come visto è una di queste (e probabilmente la più potente), ma non è l’unica; emozioni come felicità, tristezza, rabbia… sono tutte ottime leve per stimolare in modo adeguato il tuo potenziale cliente.
(se vuoi saperne di più, puoi visionare e capire lo spettro delle emozioni di Robert Plutchik)
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