Estate “C-19”: considerazioni e qualche numero sulla stagione 2020 in Romagna

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Eccomi qua come promesso… riprendo l’attività di scrittura e condivisione con te amico albergatore 😉

Oggi voglio soffermarmi un po’ su quello che è successo nel nostro settore nel periodo post Covid, nello specifico durante l’estate 2020.

Il pensiero di un’estate 2020 finita prima di cominciare

Facciamo un passo indietro e ritorniamo al periodo del Lockdown. Ci avevano rinchiuso in casa e l’umore era sotto i tacchi. Tanta paura di quello che poteva succedere a livello di salute e, soprattutto, la speranza di avere un’estate che stava scemando con tutte le complicanze annesse e connesse.

Io “ebbi stato” 😉 uno dei pochi che a Marzo (e non a fine Lockdown) cercava di tranquillizzare tutti sul fatto che la stagione estiva ci sarebbe stata. Chiaramente la immaginavo più fiacca e con meno flusso di turisti rispetto gli anni passati, ma che comunque saremmo riusciti a “sopravvivere” a questa estate 2020.

Mi sono preso le mie dosi di insulti, sono stato criticato diverse volte e in diversi modi, ho incassato ma poi come dico sempre… i conti si faranno alla fine.

Arriva maggio. Arriva la fase 1… la fase 2… la fase 3… e si inizia di nuovo a parlare di turismo e del “bonus vacanze”. Un contributo che fa parte delle varie iniziative previste dal “Decreto Rilancio”. Come ben saprai, offre fino a 500 euro per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in tutta Italia.

Bonus che a prima vista è stato preso con diffidenza (in molti hanno anche pensato ad una fregatura).

A tal proposito noi abbiamo fatto una diretta con uno dei più esperti commercialisti per Hotel: il sig. Casadio Mattia. Volevamo togliere qualche dubbio all’albergatore sul fatto se accettarli tranquillamente oppure no, in quanto sembrava potesse essere utilizzato solo a compensazione delle tasse.

Se hai avuto modo di seguire la diretta, in quell’occasione “dissimo” di accettarli in quanto lo Stato avrebbe trovato sicuramente il modo per poterli utilizzare anche nel breve periodo. E così è stato.

Bene… Prima di vedere i dati che emergono da questa stagione, da semplice osservatore della nostra riviera, posso dire che qui in Romagna ho visto tanta gente.

Ho visto tanta gente negli alberghi, nei ristoranti, altrettanta in spiaggia e nei bar. Ho visto in vacanza da noi anche una buona moltitudine di stranieri e sinceramente così tanto afflusso non me l’aspettavo.


I numeri dal nostro Osservatorio

Innanzitutto è necessaria una doverosa premessa: i numeri che vado a dare, sono numeri parziali e si riferiscono agli albergatori e alle strutture seguite da noi in azienda. Non ho assolutamente la pretesa che siano numeri assoluti, o validi per ogni situazione o zona geografica.

I fatturati degli hotel in questa stagione hanno avuto di media un calo che va da circa il 20% al 45/48%, ma anche qualche caso eccezionale con cali intorno al 10%.
Risultati che non hanno niente a che vedere con le previsioni catastrofiche auspicate ad inizio stagione, che davano per certe perdite con punte fino al 75/80%.

Una cosa interessante (e conseguente anche alla chiusura/riapertura delle varie attività commerciali) è stata la concentrazione dell’afflusso turistico in un periodo molto ristretto, luglio e agosto, con un fine giugno più debole rispetto al passato e un settembre “alterno”.

A luglio le richieste degli hotel sono letteralmente esplose. In alcuni casi, l’albergatore non riusciva a rispondere tempestivamente ed in modo efficace a tutte le richieste, se non supportato adeguatamente da un CRM.

Come ad esempio il nostro Comodohotel che azzera i tempi di risposta e permette all’albergatore di risparmiare tempo prezioso da dedicare ad altre attività (ad esempio la gestione e la cura dei clienti presenti in Hotel).

Altro aspetto assai interessante è stato il notevole incremento nelle richieste sul trattamento B&B. Anche in zone dove fino a quest’anno a farla da padrone sono sempre state le tariffe all inclusive o al minimo in pensione completa.

A fronte di ciò, ho visto fare ai nostri albergatori tante convenzioni con locali e ristoranti per riuscire a offrire il servizio pasti ai propri clienti (e facendo anche lavorare tutti di più).

Resta abbastanza ovvio che gli hotel che si sono orientati verso il solo trattamento b&b, hanno subito un calo di fatturato. Calo dovuto alla non erogazione dei pasti. Parallelamente però hanno beneficiato anche di una “contrazione” dei costi (sia fissi che variabili).

Per cui diciamo che alla fine quello che inizialmente è partito come un “esperimento”, per qualcuno potrebbe rivelarsi una vera e propria svolta per il futuro e per le prossime stagioni.

Un altro esperimento ben riuscito è stato sicuramente l’idea dei pasti da asporto (o se ti piace di più, take away).

Cosa che ad inizio stagione tantissimi hanno preso in esame, ma che poi in pochi hanno fatto. Probabilmente ciò è dovuto sia al fattore costo, sia al poco tempo avuto nell’organizzare in modo efficiente un servizio che praticamente nasceva da zero.

Ma i “pionieri” che hanno intrapreso questa strada, sono stati premiati dai propri clienti. Hanno ricevuto tantissimi complimenti e feedback positivi in merito e soprattutto il fatto che potrebbe essere un servizio da riproporre anche il prossimo anno.

A proposito di questo, ecco qui un esempio di feedback positivo, lasciato da un cliente per la modalità “take away”.


I numeri della Romagna secondo Mattia Casadio

I numeri della Romagna rispetto al 2019, secondo i dati in possesso di Mattia Casadio, vedono fatturati in calo dal 25% fino al 50% per gli hotel, un sostanziale pareggio per gli stabilimenti balneari, mentre locali e ristoranti sono quelli a cui è andata meglio.

La stagione è stata chiaramente “penalizzata” dal problema Covid e sebbene il mese di Agosto è andato decisamente molto meglio rispetto quello dello scorso anno, la perdita di inizio stagione non è stata completamente assorbita.

Buona parte delle perdite sono derivate dalle camere vendute con formula b&b anziché in pensione completa, per ovvi motivi di efficientamento.

Il Covid ha portato gli albergatori a “esternalizzare” i pasti, accelerando di fatto un processo di rinnovamento del settore.

Il che ha permesso, a fronte del calo di fatturato, una sostanziale diminuzione dei costi, con conseguente miglioramento dei margini, che hanno hanno attutito l’effetto negativo della perdita.


Conclusioni sull’estate 2020

Per concludere, in questa difficile estate 2020 (forse la più difficile di sempre) va senza alcun dubbio dato merito a tutti gli albergatori e a tutti gli operatori del settore. Hanno tenuto in piedi l’economia turistica con grinta e tanto lavoro.

E con risultati che, seppur non del tutto soddisfacenti, sono stati meno critici di quelle che erano le premesse a inizio aprile.

La stagione 2021, Covid permettendo (e qui sono completamente d’accordo con Mattia Casadio) sarà una stagione eccezionale.

Una grande fetta dei turisti italiani, sceglierà nuovamente il bel Paese come meta delle proprie vacanze. Ancora non se la sentirà di prenotare e pagare hotel all’estero con il rischio concreto poi di non poter partire (o di dover restare chiusi a casa una volta rientrati).

E i turisti stranieri? Mancheranno? Probabilmente sì, non avremo ancora grandi numeri, ma i turisti italiani assorbiranno il minor flusso.

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