Benvenuti nel magico mondo di TikTok!

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Benvenuti nel magico mondo di TikTok! Nell’articolo di oggi vi parleremo di questa fantastica piattaforma…

TikTok lo conoscono un po’ tutti, ma per capire bene le potenzialità di questa App è bene partire dall’inizio e cominciare con un po’ di storia.

LA STORIA DI TIKTOK

Nel 2019, quando la piattaforma di TikTok  è letteralmente esplosa, non era altro che l’ennesimo strumento di intrattenimento della Generazione Z che si divertiva a dilettarsi a sfidare gli amici in balletti sincronizzati e challenge pericolose. 

L’emergenza Covid-19 ha poi costretto scuole, musei ed istituzioni di ogni genere a rivedere le modalità di interazione con gli utenti. E, nonostante in molti non se lo aspettassero, TikTok si è rivelata uno strumento ideale per accendere conversazioni sugli eventi politici globali, promuovere collezioni permanenti e persino commentare i vaccini anti Covid-19.

Ad aprire gli argini di questa nuova modalità seria di fare comunicazione su TikTok è stata una 17enne americana di origini afghane Feroza Aziz, che nel Novembre 2019, pubblicò un video tutorial di make-up per avere la possibilità di denunciare – senza essere censurata – la tragedia degli Uigiri, una minoranza etnica di religione islamica. 

Nel giro di poche ore il contenuto di Feroza aveva raggiunto milioni di visualizzazioni.

Negli anni l’approccio culturale e “impegnato” dell’App è stato in continua ascesa e guarda caso questa volta è stata una delle più grandi istituzioni museali italiane a portare per la prima volta contenuti culturali su TikTok. 

Stiamo parlando delle Gallerie degli Uffizi, che nell’ultimo anno si sono contraddistinte per un’incredibile propensione al digitale. Il Direttore Eike Schmidt, infatti, sembra molto attento alle tendenze del momento. Non a caso, a Luglio dello scorso anno scelse di invitare Chiara Ferragni per supportare la riapertura del museo dopo il primo lockdown, ottenendo un risultato davvero incredibile. 

Migliaia di visitatori, tra cui tanti giovanissimi, scelsero gli Uffizi come meta di viaggio, a dimostrazione che il digitale può essere di supporto alla cultura.

Benissimo, ma arrivati a questo punto la domanda è lecita.

VALE LA PENA APRIRE UN ACCOUNT PER PROMUOVERE IL PROPRIO BRAND SU TIKTOK?

Credo che oggi la risposta possa essere solo che positiva e i dati ce lo confermano. 

Se escludiamo piattaforme di messaggistica come WhatsApp, Messenger e Telegram, TikTok nel 2023 viene subito dopo Facebook ed Instagram.

Ci sono oltre 18 milioni di utenti attivi in questo social nel nostro paese e se ti viene da pensare che si tratti solo di “ragazzini”, sappi che è un pregiudizio di molti, ma che poco ha a che vedere, ad oggi, con la realtà:

basta accedere alla piattaforma pubblicitaria dello stesso TikTok per scoprire che in Italia sono raggiungibili oltre 7 milioni di utenti sopra i 35 anni.

Per molti brand si tratta quindi di un’opportunità incredibile per andare a raggiungere i propri clienti, o potenziali tali, proprio nello spazio in cui passano quotidianamente parte del loro tempo.

Un altro punto a favore di TikTok è dato dalla visibilità organica (almeno per il momento). Sappiamo bene che su Facebook e su Instagram la visibilità organica è in costante declino da anni, al contrario di TikTok, dove invece si è parlato addirittura di un 118% medio di copertura, contro un 5% di Facebook e Instagram.

Per di più, il tasso di interazione medio di TikTok è mediamente molto più alto rispetto a quello delle altre piattaforme, Facebook ed Instagram in primis.

Questo perché questo social network induce un comportamento molto più “attivo” rispetto agli altri (lo dimostra anche solo il fatto che l’audio sia perennemente ON, a differenza degli altri social) e invita a commentare, condividere, inoltrare.

CONCLUSIONE: DOVRESTI ENTRARE NEL MAGICO MONDO DI TIKTOK?

Quindi a conclusione, possiamo dire che il magico mondo di TikTok ad oggi rappresenti una grande opportunità di business, ma perché lo diventi è necessario avere una strategia, strutturare un piano editoriale specifico e creare contenuti nativi, rispettando le dinamiche, le specifiche e le logiche della piattaforma.

Anche in questo caso, non si improvvisa niente, e non si ricicla niente. 

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